Saturday 25 April 2015

Kaffee Maria Theresia/Republik Österreich

I Kaffeehaus di Vienna, molto più che locali per prendere un caffè, sono famosi in tutto il mondo e qualcuno ha detto che ''bere il caffè'' sia il principale sport al coperto, praticato dagli austriaci.

Stando alla versione più probabile, il primo caffè viennese fu aperto nel 1685, quando l'armeno Johannes Diodato, residente a Vienna, ottenne dall'imperatore Leopoldo I, la licenza di aprire un locale per il caffè turco.
Secondo la leggenda popolare invece, questa abitudine avrebbe origine, due anni prima, nel 1683, quando i Turchi, sconfitti alle porte di Vienna, nella ritirata, abbandonarono sul campo di battaglia 500 sacchi contenenti strani e scuri grani, di cui i viennesi ignoravano l’impiego,
pensandosi fosse cibo per i cammelli.

L'enigma fu chiarito da Georg Franz Kolschitzky o, meglio, Jerzy Franciszek Kulczycki, ufficiale polacco, che, conoscendo la lingua e le usanze turche, spiegò che con la polvere di questi misteriosi chicchi, i turchi preparavano una bevanda scura e aromatica che degustavano più volte al giorno.
Con questi 500 sacchi, Kolschitzky aprì, sulla strada del Danubio, la prima Kaffeehaus (''bottega del caffè'') della storia viennese, chiamata, ''Hof zur Blauen Flasche'' (''La casa della Bottiglia Blu'') e così l’usanza del caffè, già conosciuta in altre città europee, assume una particolare influenza nella vita pubblica della città.
Negli anni, Kolschitzky è diventato un eroe nazionale e un simbolo, tanto che l’associazione dei caffè viennesi, nel bicentenario della battaglia gli dedicò la statua nella via omonima (opera dello scultore Emanuel Pendl, 1885), e fino a qualche tempo fa, a ottobre c’era una sagra del caffè in suo onore.

Nacquero dunque, numerosi caffè per tutte le classi sociali con arredamento, originariamente molto semplice, che durante il periodo Biedermeier, lasciò il posto allo sfarzo di ricchi allestimenti. 
In questo periodo, furono introdotti anche vari giochi di società come le carte, il biliardo e gli scacchi e una ricca scelta di quotidiani e riviste.
A partire dalla seconda metà del '800, letterati ed artisti divennero assidui frequentatori di questi locali.

''Nei caffè vi sono persone che vogliono restare sole, ma che per esserlo hanno bisogno di compagnia.''
(Alfred Polgar)

Fu così che si inventò l’arte di perdere tempo che è entrata nel costume della città, perché: "Gott gab uns die Zeit, von der Eile hat er nicht gesprochen" ovvero, "Dio ci diede il tempo, ma della fretta non ha parlato".

Per quanto riguarda il caffè, inteso come bevanda, esso doveva essere ''nero come la notte, dolce come l’amore e ardente come l’inferno'', così come nelle usanze arabe.
Col passare del tempo, i viennesi inventarono una cinquantina di modi per prepararlo e gustarlo, tra cui:
-Schwarzer (o Mokka), caffè nero, corto (Kleiner) o lungo (Großer),
-Melange, il classico caffellatte viennese, composto da due parti uguali: 1/2 latte, 1/2 caffè (con la versione più leggera, il Verkehrter (sbagliato), con 1/3 di caffè e 2/3 di latte e la versione imperiale, il Kaisermelange, con tuorlo d’uovo, miele e brandy o cognac),
-Brauner, il macchiato, in versione corta (Kleiner) o lunga (Großer)
-Kapuziner, caffè con l’aggiunta di panna, Franziskaner, un melange con l’aggiunta di panna,
-Fiaker, letteralmente carrozzella, il caffè del cocchiere, lungo, con poco zucchero e un goccio di acquavite di prugna oppure rum, Einspänner, letteralmente calesse, corto, con panna; entrambi serviti in un bicchiere di vetro con un grande manico, da tenere con una sola mano, mentre con l’altra si impugnano le redini,
-Kosakenkaffee, ovvero il caffè dei cosacchi, servito in bicchiere, con zucchero liquido, vino rosso e vodka,
-Pharisäer, letteralmente fariseo, caffè con rum, panna e una spolverata di cacao, pare discenda da una tradizione della Frisia settentrionale,
-Intermezzo, caffè corto con cioccolata calda, crema di cacao e panna, servito con cioccolatino e chicco di caffè,
-Türkischer, come lo dice anche il nome, caffè turco, non filtrato, a volte accompagnato con il Lokum, il caratteristico pasticcino turco,
-Verlängerter, versione "allungata" di un Brauner, diluito con acqua e servito con latte invece che con panna.

In ogni caffè viennese che si rispetti, accanto alla tazza/bicchiere di caffè, viene servito un bicchiere d'acqua.

Per quello che riguarda i caffè più belli, la rete (perché io non ci sono ancora stata), suggerisce: il Café Central, un’istituzione cittadina e Patrimonio Unesco, il Café Landtmann, in piedi da 125 anni, Café Mozart, che risale alla fine del '700 e che ha visto sedersi tra i suoi tavolini i principali artisti dell’epoca, il Café Museum, dove veniva persino il famoso Gustav Klimt, il Griensteidl, aperto in 1847 da Heinrich Griensteidl, ex farmacista è il famosissimo Café Sacher, conosciuto in tutto il mondo per la torta di cioccolato e confettura di albicocche, molto turistico, ma sempre affascinante.

Il caffe che vi offro oggi, si chiama Maria Theresia e prende il nome dall’omonima imperatrice austriaca, che fece di Vienna una grande capitale culturale, meta di intellettuali e artisti.

I dolci piaceri di Ade/Kaffee Maria Theresia/Republik Österreich


Kaffee Maria Theresia/Republik Österreich
(per 1-2 persone)

Ingredienti:
3 cucchiai di Cointreau        
un cucchiaio di zucchero semolato
225 ml di caffè forte
panna montata q.b.
scorza d’arancia a striscioline (io ho usato il riga agrumi)

Procedimento:
Riempite il bicchiere con acqua bollente e lasciatelo così, per 3 minuti, dopodiché svuotatelo.

Versate il liquore nel bicchiere, sopra aggiungete lo zucchero e mescolate per far sciogliere quest’ultimo.
Unite il caffè, date un’ultima mescolata e servite, decorando la superficie con panna montata e la scorza d’arancia; accanto, mettete un bicchiere d’acqua.

Fonti:

With passion,
Ade

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