Thursday, 27 November 2014

Thanksgiving Day/Pollo all'Aglio, Alloro e Limone/Contorno di Fagiolini e Carote/Wiener Apfelstrudel (Austria)

GRAZIE…
a M. che mi ama senza mettermi alla prova, che mi sopporta nei momenti No e senza di cui non potrei vivere,
a S. che mi rende partecipe al suo miracolo,
a Mo in cui compagna, il tempo ha cambiato significato
alla mia famiglia che mi vuole bene al di là del tempo, della distanza, delle differenze o delle idee,
a C. e M. che mi hanno aperto la loro porta,
a coloro che mi sorprendono ed emozionano,
a coloro che non mi hanno mai fatto sentire il deserto, ma sempre i loro battiti,
a tutti coloro che rendono più bella e colorata la mia Vita…

Thanksgiving Day (Il Giorno del Ringraziamento, in italiano) è una festa di origine cristiana celebrata negli Stati Uniti d'America (il quarto giovedì di novembre) e in Canada (il secondo lunedì di ottobre) in segno di gratitudine verso Dio per la raccolta e per quanto ricevuto durante l'anno trascorso.

I dolci piaceri di Ade/Cestino Thanksgiving Day



Questa storica tradizione, in origine di derivazione religiosa, risale all'anno 1621
Quando fu effettuato il raccolto nel novembre 1623, William Bradford, Governatore della Colonia fondata dai Padri Pellegrini, a Plymouth, nel Massachusetts, emise l'ordine:
'' Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli e i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina... per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni.'' 

I Padri Pellegriniperseguitati in patria per le loro idee religiose piuttosto integraliste, decisero all'inizio del XVII secolo di abbandonare l'Inghilterra e andare nel Nuovo Mondo, l'attuale America del Nord.
Arrivarono sulle coste americane nel 1621, con l'inverno ormai alle porte, portando dall'Inghilterra dei semi di vari prodotti che si coltivavano in patria e li seminarono nella terra dei nuovi territori. Per la natura del terreno e per il clima, la semina non produsse i frutti necessari al sostentamento della popolazione, per cui quasi la loro metà non sopravvisse al rigido inverno. Questa situazione rischiava di riproporsi anche l'anno successivo se non fossero intervenuti i nativi americani, che indicarono ai nuovi arrivati quali prodotti coltivare e quali animali allevare (il granturco ed i tacchini).
Dopo il duro lavoro degli inizi, i Pellegrini indissero un giorno di ringraziamento a Dio per l'abbondanza ricevuta e per celebrare il successo del primo raccolto. I coloni invitarono alla festa anche gli indigeni, ai quali dovevano molto se la loro comunità aveva potuto superare le iniziali difficoltà di adattamento nei nuovi territori.
Nel menù di quel primo Ringraziamento americano ci furono pietanze che divennero tradizione per le feste, in particolare il tacchino e la zucca, insieme ad altre carni bianche, carne di cervo, ostrichemolluschipescitorte di cerealifrutta secca.

Nei secoli successivi, la tradizione del Thanksgiving si estese a tutto il Paese. Le tredici colonie (i primi stati americani) non celebrarono contemporaneamente il Giorno del ringraziamento fino all'ottobre del 1777, quando ne fu indetto uno per festeggiare la vittoria contro gli inglesi a Saratoga nella guerra per l'Indipendenza.

Fu George Washington, il primo presidente degli Stati Uniti d'America, a dichiarare la festa per tutti gli stati nel 1789 proclamando una giornata nazionale di ringraziamento. Molti risero dell'idea, a cominciare da Thomas Jefferson, che da presidente non vi diede alcun seguito. Ma a metà del XIX secolo il Thanksgiving era diffuso nella maggior parte del territorio americano e osservato da tutti gli strati sociali, dai ricchi ai meno benestanti.

Per questo giorno di festa, gli americani preparano pranzi elaborati, il cui piatto principale è il tacchino arrosto, ripieno, che viene offerto anche ai vicini di casa e alle persone meno fortunate. Solitamente viene servito con la focaccia di granturco, wild rice (riso selvatico), salsa di ossicocco (mirtillo palustre o cranberry), patate dolci ecc.
Come dolci troviamo tutti i tipi di pie: di zucca, mele, noci ecc.
(Fonte: Wikipedia)

A casa mia, il menù di oggi comprende: al posto del tacchino, pollo con aglio, alloro e limone, contorno di fagiolini e carote, e a sostituire le pie americane c’è lo strudel di mele (Wiener Apfelstrudel).

I dolci piaceri di Ade/Thanksgiving Day

Augurando a tutti voi Happy Thanksgiving, ecco le ricette:

Pollo all'Aglio, Alloro e Limone
(per 2-4 persone)

Ingredienti:
2 spicchi d'aglio, tritati
un rametto di alloro
pepe macinato fresco
sale
la scorza di 2 limoni bio
olio extravergine d'oliva
un pollo da circa 1 kg di agricoltura biologica
spago (opzionale)

Procedimento:
Unite l'aglio, le foglie di alloro spezzettate, il pepe, il sale, la scorza di limone e qualche cucchiaio d’olio in una scodella e mescolate.
Massaggiate bene il pollo lavato, sia all’esterno che all’interno con il condimento sopra; poi mettete il pollo in una ciotola capiente o semplicemente in una busta di plastica spessa, cui farete un nodo e lasciate in frigo per tutta la notte.
Adagiate il volatile in una teglia (pirofila) unta con un filo d’olio e legate le cosce con spago.
Cuocete il pollo per 60 minuti a 200°, forno preriscaldato, voltandolo ogni 15 minuti, tappa fondamentale se volete avere una carne cotta uniformemente e succosa.
Servite il pollo accompagnato da qualche cucchiaio di salsa di cottura.

Contorno di Fagiolini e Carote

Ingredienti:
fagiolini freschi o surgelati q.b.
carote q.b.
olio extravergine d'oliva
uno spicchio d'aglio
sale
pepe macinato fresco
prezzemolo fresco tritato

Procedimento:
Nel caso in cui avete fagiolini freschi, mondateli e lavateli bene, poi fateli bollire in acqua senza sale per 3 minuti, non aggiungendoli da subito ma solo quando l'acqua raggiungerà la temperatura di ebollizione, poi scolateli.
Se i fagiolini sono invece surgelati, non occorre il procedimento sopra descritto.
Pelate le carote e tagliatele a fettine oblique.
In una padella, versate qualche cucchiaio d’olio extravergine d'oliva, aggiungete l'aglio e appena l'olio è caldo, unite le verdure, mescolando ogni tanto. Dopo 10 minuti, salate e pepate e assaggiate per capire se le verdure sono cotte; se risultano ancora crude, continuate la cottura per altri 5-10 minuti o finché saranno cotte, ma croccanti, altrimenti spegnete la fiamma, aggiungete il prezzemolo tritato e servite.
Se il contorno sarà consumato in un secondo momento, dopo che lo avrete scaldato, irrorate con un filo d’olio.



Lo Strudel (dal tedesco strudel che significa vortice) è un dolce a pasta arrotolata o ripiena che può essere dolce o salata.
Originario delle aree dell'Impero Bizantino, dove ancora oggi si prepara il baklava, i turchi lo importarono nelle zone dell'Ungheria sotto il loro dominio dove è conosciuto come Almásrétes e di qui si è largamente diffuso con l’Impero austro-ungarico in tutto il mondo a partire dalla metà del XIX secolo con il nome di Strudel.

Quando si parla dello strudel, il nostro pensiero vola al più famoso, Wiener Apfelstrudel, considerato simbolo della cucina austriaca, ma esistono versioni anche in Bosnia ed Erzegovina, Svizzera, Alsazia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Serbia ecc.
Anche in Italia, lo strudel viene per lo più preparato nelle terre che un tempo erano sotto la dominazione austro-ungarica, principalmente Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

La più antica ricetta dello strudel è datata 1696, è scritta a mano e si può trovare presso Wienbibliothek im Rathaus.

Oggi, per lo strudel di mele esistono moltissime varianti, sia per quanto riguarda la pasta (frolla, con uovo, pasta sfoglia) che per il ripieno (pere, albicocche, amarene, frutti di bosco, ma anche verdure, crauti e salumi); la sfoglia originale però resta la migliore: sottile (i pasticceri scherzano dicendo che la sfoglia deve essere così sottile da poter leggere il giornale che c’è sotto la sfoglia), elastica, croccante e leggera.

Gli ingredienti del ripieno classico sono: mele, zucchero, cannella, uvetta, noci o pinoli
Per servirlo, si usa generalmente cospargerlo con abbondante zucchero a velo, ma si può anche accompagnare con gelato alla vaniglia, panna montata, crema pasticcera o crema inglese
Da bere: tè, caffè o persino champagne.
(Fonte: Wikipedia)

I dolci piaceri di Ade/Wiener Apfelstrudel/Austria

Wiener Apfelstrudel/Austria
(per circa 12 persone)

Sfoglia:
215 gr di farina 00+un po’ per infarinare la tovaglia
1/4 cucchiaino di sale
125 ml acqua tiepida (35°)
20 gr di olio extravergine d’oliva o di semi
un cucchiaio di vino bianco

Ripieno:
730 gr di mele renette oppure Golden o con la buccia giallo-rossa mondate e affettate non troppo sottili mescolate con il succo di un limone, per impedirne l’ossidazione e un cucchiaio di cannella in polvere
50 gr di uva sultanina
2 cucchiai di rum
80 gr di burro
70 gr di pangrattato
80 gr di zucchero
zucchero a velo

Procedimento:
Mettete in una ciotola capiente, la farina setacciata e il sale e fate in mezzo una fontana. Separatamente, mescolate insieme acqua, olio e il vino, poi versate lentamente questa miscela nella fossetta creata e iniziate a impastare.
Lavorate l’impasto possibilmente con le dita per circa 20 minuti, gettandolo spesso con violenza sul ripiano. Quando la pasta sarà diventata bella e liscia, ungetela con olio e fatela riposare per circa 30 minuti (meglio se tutta la notte).

Mentre l’impasto riposa, mettete a bagno l’uvetta in acqua calda e rum.
In una padella, rosolate il pangrattato con 40 gr di burro, in precedenza sciolto.

Dopo averla fatta riposare, cominciate a stenderla con il mattarello sopra una tovaglia infarinata, dandogli la forma di un rettangolo. Poi tiratela, facendo strisciare il dorso delle mani infarinate tra la sfoglia e la tovaglia, partendo dal centro verso i bordi, fino ad avere una sfoglia sottilissima, quasi trasparente (attenzione a non romperla). Fate lo stesso con i bordi, che restano di solito un po’ più spessi.

Disponete il ripieno sulla pasta, lasciando circa 3-4 cm di bordo libero, nel seguente ordine: burro sciolto, tenendo da parte un po’ per la fine (usate le mani per ungere la sfoglia, poiché il pennello rischierebbe di romperla), pangrattato, mele (mescolate solo all’ultimo momento con lo zucchero, perché non rilascino liquidi) e l’uvetta, ben strizzata.
Per disporre le mele ci sono due possibilità: su tutta la superficie della sfoglia tranne i bordi, oppure si fa una striscia con tutte le mele all’inizio della parte stretta del rettangolo. Io ho optato per il primo metodo.
Per chiudere lo strudel, piegate prima i due bordi laterali, verso l’interno, poi sollevate delicatamente il bordo della tovaglia e arrotolate la sfoglia senza toccarla con le mani, dopodiché fate scivolare lo strudel sulla teglia del forno, coperta con carta da forno, assicurandosi che la chiusura dello strudel sia sotto.
Per quello che riguarda la forma, lo strudel si può lasciare così o gli si può dare la forma di ferro di cavallo, facendo attenzione a non romperlo.
Ungetelo sempre con le mani, con burro sciolto e infine infornate a 180°, forno preriscaldato, per 45-60 minuti.
Servite tiepido o freddo, spolverato di zucchero a velo.

È favoloso!

Note:
-so che a una prima lettura, la sfoglia tradizionale può sembrare difficile da stendere, ma vi assicuro che rispettando la ricetta e le indicazioni, il risultato è assicurato;
-lo strudel realizzato da me è abbastanza grande, volendo potete dimezzare le quantità o farne due più piccoli;
-se la quantità di mele vi sembra eccessiva (a me lo strudel piace ricco), diminuite leggermente il peso, diciamo di 130 gr. 

With passion,
Ade

No comments:

Post a Comment

Per lasciare un commento se non hai un account Google clicca su Anonimo, ma ricordati poi di firmare!
Grazie!
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
To write a comment if you do not have a Google account, click on Anonymous, but then remember to leave your name!
Thank you!