''Simili
ma non uguali
… se non nei propositi
e negli ideali.
… se non nei propositi
e negli ideali.
Simili
come due gocce d’acqua nel mare,
come due granelli di sabbia,
stesi sulla spiaggia ad asciugare.
come due gocce d’acqua nel mare,
come due granelli di sabbia,
stesi sulla spiaggia ad asciugare.
Simili
come due raggi di sole
che all’alba
scaldano i fiori nelle aiuole.
come due raggi di sole
che all’alba
scaldano i fiori nelle aiuole.
Simili
come due rose
uguali si, ma non dello stesso
colore
… sono i simboli delle spose
sono i simboli dell’amore.
come due rose
uguali si, ma non dello stesso
colore
… sono i simboli delle spose
sono i simboli dell’amore.
Simili
come due maschere a Carnevale
piene di luci e lustrini
… ma di umore non sempre
uguale.
come due maschere a Carnevale
piene di luci e lustrini
… ma di umore non sempre
uguale.
Simili
ma non uguali,
ognuna con la propria vita
con una voglia infinita
di rimanere sempre le stesse,
con le solite idee
da anni sempre quelle
unite come sempre
… due sorelle.''
ma non uguali,
ognuna con la propria vita
con una voglia infinita
di rimanere sempre le stesse,
con le solite idee
da anni sempre quelle
unite come sempre
… due sorelle.''
Saverio Chiti
Il moussakà, in greco: μουσακάς o mussacà è un piatto tipico della cucina greca, balcanica e medio-orientale. Tuttavia, la versione greca del moussakà è la più nota.
Il moussakà, in greco: μουσακάς o mussacà è un piatto tipico della cucina greca, balcanica e medio-orientale. Tuttavia, la versione greca del moussakà è la più nota.
Le origini non sono molto chiare, sebbene il termine greco mousakàs derivi dal turco musakka che a sua volta trova radici nella lingua araba e persiana.
In persiano magoumà è associato a un piatto fatto da strati di melanzane, cipolle e fettine sottili di carne d’agnello.
D'altro canto, la parola moussakà in arabo significa piatto
freddo, ma anche bagnato, poiché il piatto deve essere umido e servito con
tutti i succhi della verdura prodotti durante la cottura e non una
massa compatta.
In Libano chiamano moussakà una pietanza con strati di
melanzane, salsa di pomodoro e uvetta.
Ad Aleppo, in Siria, moussakà è anche un piatto cucinato con
zucchine e patate.
E' molto accreditata l'ipotesi della sua provenienza dall'isola di
Cipro, o forse da Creta che, in passato, ha risentito molto dell'influsso arabo
e turco in particolar modo nella tradizione culinaria.
In pratica si tratta di uno sformato a base di melanzane e carne,
di solito la carne d’agnello, da cuocere in forno, con sopra una copertura di besciamella gratinata.
La besciamella come strato superiore è stata un’aggiunta
fatta da un cuoco del sultano che si era appassionato alla cucina
francese.
In Medio Oriente la ricetta originale del moussakà non contiene né
zucchine, né patate. E’ ammessa però l’aggiunta di uvetta di Corinto, piccola,
ma nera.
La versione nota a noi oggi, fa la sua prima apparizione sui libri di
cucina greca intorno al 1930, con il nome di ''Imitazione del moussakà''.
Il moussakà può essere gustato sia come piatto unico, che
come prima portata, ben caldo o a temperatura ambiente.
E alla fine Kalì orexi (alla salute e buon appetito)!
Moussakà Reinterpretato con Patate e Polpettine
(per 2-3 porzioni)
Ingredienti:
400 gr di patate piccole
una fetta di pane raffermo
un cipollotto
250 gr di carne trita o pasta di salsiccia
2 uova
sale
pepe
paprica dolce
8 pomodorini cherry
100 ml di panna da cucina
70 gr di Emmental grattugiato
olio extravergine d'oliva q.b.
Procedimento:
Lavate le patate e mettetele a bollire in acqua salata con la loro
buccia per circa 20 minuti. Una volta pronte, togliete la buccia e tagliatele a
fette spesse 2 cm.
Ammollate in acqua la fetta di pane e poi strizzatela bene. Affettate
finemente la parte bianca del cipollotto.
Mescolate la carne con la cipolla tritata, il pane, un uovo,
sale, pepe e la paprica.
Fate riposare questo composto per 30 minuti, in frigo, dopodiché con
le mani formate delle polpettine.
Ungete una pirofila con olio, sistemate le patate, pepate e condite
con un filo di olio, sopra disponete le polpettine e i pomodorini lavati.
In una scodella, unite la panna, l'uovo rimasto e metà del formaggio
grattugiato e versate il composto sopra gli altri elementi.
Spolverate il formaggio restante e infornate per 40 minuti a 180°,
forno preriscaldato.
A fine cottura, fate riposare 10 minuti, decorate con la parte verde
del cipollotto è servite con gusto.
Nota:
-nell'elenco degli ingredienti non ho specificato il tipo di
carne usata, proprio perché lascio a voi la scelta; potete utilizzare
quella d'agnello, che a me personalmente non piace, ma anche vitello,
maiale o pollo. Dopotutto è una versione reinterpretata.
With passion,
Ade
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