Tra due giorni, Lui partirà per la
lontana terra del Giappone, dopo mesi e mesi di ricerche, ore passate a
organizzare tutto, youtube che ha preso il posto dei film a casa nostra e un
documento che riassume tutto il suo viaggio (logistica, obbiettivi da vedere,
costi, indirizzi ecc.) che conta 50 pagine + 1, la mia lista di
cose da portare, cioè regali.
V’invito dunque a soffermarvi per
qualche minuto (giusto il tempo di leggere il post) sul Giappone, chiamato
anche la terra del Sol Levante su cui negli anni 80, Tiziano Terzani scriveva: ''Qui
ho visto come sarà il futuro e non mi piace per niente!''
Paese dai forti contrasti, che passa dall’avanguardia
rappresentata dalle sue grandi città/metropoli illuminate al neon con migliaia
di cartelloni pubblicitari, insegne e allo stesso tempo sembra un po’ datato,
in alcuni posti con case ancora con il tetto di paglia. Senza visibili differenze sociali,
perlomeno in apparenza ed escludendo certe regioni, senza i problemi
dell’immigrazione, ci troviamo di fronte a una nazione in cui sembrerebbe che
tutto sia stato previsto, organizzato, pianificato nei minimi dettagli, discreto
ed estremamente pulito e accurato, minimalismo compreso, presente soprattutto
nelle abitazioni; dove forse la vera cultura giapponese è sul punto di
scomparire, ma se si cerca bene c’è ancora qualche posto rustico e genuino ove
osservare le vecchie tradizioni.
Tra queste, il Ramen…di origine
cinese, anche se non è chiaro quando esso fu introdotto in Giappone e oggi, è
uno dei piatti tradizionali capisaldi della sua cucina.
Anche l'etimologia della parola ramen non è certa, le teorie più diffuse associano il termine ramen al tipo di pasta usata per la preparazione, altre sostengono che il termine indichi il gesto del "mescolare" il brodo con altri ingredienti.
Anche l'etimologia della parola ramen non è certa, le teorie più diffuse associano il termine ramen al tipo di pasta usata per la preparazione, altre sostengono che il termine indichi il gesto del "mescolare" il brodo con altri ingredienti.
Il ramen nasce come street food, un pasto caldo da consumare velocemente appena
fuori dai mercati, e per molto tempo il suo consumo è stato solo fuori casa. Fu
nel 1958 con le tagliatelle istantanee prodotte della Nissin Foods, che il
ramen diventa popolare permettendo a tutti di prepararlo anche a casa aggiungendo
solo acqua bollente.
Dal 1980, il ramen è diventato
un'icona culturale giapponese tant’è che nel 1994 apre Il museo del Ramen a Yokohama.
Oggigiorno, esistono infinite
varianti classificate per pesantezza, varietà del brodo, per regione o ancora a
seconda della pasta.
Le tagliatelle per
il ramen possono essere grosse, sottili, come dei nastri, dritte o
arricciate.
La zuppa del ramen è fatta
generalmente da brodo ristretto di maiale soprattutto, ma anche pollo,
vitello, manzo, pesce (fresco, essiccato, alghe) assieme a una varietà
d'ingredienti come shiitake (un tipo di funghi), cipolle, aglio, zenzero, germogli di
fagioli, porri, cavolo, mais, spinaci, carote, alghe essiccate, quindi
insaporiti con sale, miso o salsa di soia e per finire può essere spolverato
di peperoncino, pepe nero o bianco, curry in polvere o pasta di curry, burro, aglio
schiacciato, semi di sesamo ecc.
A seconda della combinazione
risultante, il ramen si divide in quattro categorie:
Shio ("sale") è probabilmente il più vecchio dei quattro ed è un brodo pallido, chiaro,
giallognolo fatto con molto sale e una combinazione di pollo, verdure, pesce e
alghe marine e tagliatelle dritte piuttosto che ricce;
Tonkotsu ("osso di
maiale") di colore bianco nuvola, spesso, fatto bollendo ossa di
maiale, grasso e collagene sul fuoco per ore e ore, per un brodo che somiglia
al latte o al burro, molto denso e saporito, cui si aggiungono zenzero
sott’aceto, semi di sesamo, aglio carbonizzato e schiacciato e tagliatelle
sottili e dritte;
Shōyu ("salsa di
soia") ha tipicamente un brodo di color marrone e chiaro, a base di brodo
ristretto di pollo e verdure (a volte pesce o manzo), tagliatelle ricce
piuttosto che quelle dritte, con aggiunta di molta salsa di soia che porta a
una zuppa che è intensa, salata, saporita ma abbastanza leggera al palato. In
cima troviamo spesso germogli di bambù marinati, cipolle
verdi, kamaboko, nori (alghe di mare), uova bollite, germogli di
fagioli, pepe nero;
Per finire, il più giovane (dal 1965),
ma non meno famoso, il ramen Miso: caratterizzato da un brodo che combina
una gran quantità di miso con pollo
unto o brodo di pesce, pasta di fagioli piccanti, burro e cereali, porri, cipolle, germogli di fagioli,
maiale macinato, cavoli, semi di sesamo, e aglio tritato; le tagliatelle sono
tipicamente spesse, ricce e leggermente mollicce.
Oltre le versioni standard
del ramen sono disponibili anche varianti regionali diventate
abbastanza conosciute come: Sapporo, Kitakata, ramen di Tokyo, ramen di Yokohama, il ramen Hakata.
Il ramen, anche se piuttosto sostanzioso e pesante, è cibo da tutte le ore.
Code interminabili, lunghi banconi, schiene curve, teste chine sulle loro
ciotole fumanti e caratteristico rumore di brodo risucchiato, che nel galateo giapponese
è il massimo apprezzamento mostrato, ecco la storia in immagini di un ramen.
E alla fine, vi consiglio un film
girato proprio sul ramen: ''Tampopo'', storia che ha come personaggio principale una
dolce e timida signora che tenta di mandare avanti il ristorante di ramen
lasciatole dal defunto marito. Il film è un vero e proprio saggio su questo
piatto giapponese e sulla filosofia che gli ruota attorno.
(Fonte: Wikipedia)
Shōyu Ramen (醤油ラーメン)/Japan(日本国 Nihon-koku, Nippon-koku)
(per 2 persone)
Ingredienti:
brodo q.b. (preparate un brodo di
pollo con verdure: carote, cipolla, sedano e funghi shiitake; alla fine
eliminate i pezzi di pollo e le verdure, tenendo da parte i funghi, filtrate il
liquido con un colino e aggiungete salsa di soia a vostro piacimento)
2 mattonelle di noodles ricci
3-4 fette di arrosto di maiale, lonza
o porchetta
2 uova sode (messe a cuocere in acqua
fredda per 4 minuti esatti da quando essa bolle; passarle poi sotto l’acqua
corrente per fermare la cottura)
germogli di fagioli mung q.b.
olio di sesamo q.b.
un cipollotto
pepe nero
Procedimento:
Cuocete i noodles nel brodo per 2-3
minuti, scolateli e adagiateli in due ciotole da portata, irrorate con il brodo
e sopra disponete in centro la carne e attorno i funghi affettati e le uova tagliate a
metà nel senso longitudinale, i germogli saltati con un filo d'olio di sesamo e
anelli di cipollotto (solo la parte verde).
Macinate un po' di pepe nero e
servite molto caldo con le bacchette (hashi) ma prima di cominciare a mangiare
è buona norma dire "Itadakimasu" che significa "ricevo umilmente
questo cibo e ringrazio" e che deriva da un’antica preghiera al Dio del
Cibo.
Nota:
-se non avete l’olio di sesamo potete
sostituirlo con olio di semi.
With passion,
Ade
P.S. Dedicato alla mia amica Monica, che ha una vera passione per il Giappone.
so delicious!!
ReplyDeleteI agree!
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